Si ferma lo sport?

Con il Decreto il Governo ha attuato restrizioni per evitare la diffusione del contagio da Covid, alimentando, insieme agli altri, i dubbi degli atleti, che hanno cominciato a chiedersi con sempre maggiore frequenza cosa sia consentito e vietato. In tal senso, è stato l’esecutivo stesso, ipotizzando una serie di domande frequenti a tentare di far chiarezza. Niente danza: con la chiusura di palestre e centri culturali o ricreativi, l’attività è infatti sospesa. Proibiti anche gli sport di contatto e di squadra che non abbiano caratura almeno nazionale. L’unica eccezione sono gli allenamenti individuali nei centri sportivi che resteranno aperti. In questi casi, infatti, sarà possibile effettuare sedute ed esercizi, purché a distanza e senza creare assembramento. Il discorso vale anche per l’attività di base, comprese le scuole calcio e quelle di pattinaggio a rotelle e sul ghiaccio. Gli allenamenti individuali, infatti, sono sempre consentiti in centri sportivi e circoli, purché all’aperto. A queste condizioni possono aver luogo pure sedute di yoga e pilates. Non sono comprese tra quelle precluse, quindi potranno proseguire, le competizioni dilettantistiche come le attività federali, purché riguardino tornei di livello nazionale e si svolgano a porte chiuse. Strettamente collegata è la questione inerente a palestre e piscine. Nonostante le chiusure, atleti professionisti e non , inclusi gli affiliati al comitato paraolimpico, partecipanti a competizioni nazionali potranno allenarsi, purché a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli emanati dalle federazioni di appartenenza. Sospese le sessioni di training individuale, tranne se a scopo terapeutico (fisioterapia e riabilitazione) o comprese nei livelli essenziali di assistenza.

Michele Ferri

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