PETROV, la lirica che vince a Grosseto approda su Ermes.

 Eh sì, lo avevamo promesso: "Ermes sarà spazio culturale importante". Oggi facciamo gli straordinari pubblicando più di un articolo e siamo ben lieti di servirvi un capolavoro assoluto: "Petrov". Una lirica con la quale, Andrea Campoli, ha vinto il concorso al "Festival Resistente" di Grosseto. Tutti conosciamo Andrea Campoli, illustre scrittore garfagnino, ed è per noi di Ermes un grandissimo orgoglio averlo tra le nostre righe di questo giornale... 


Petrov

Non credo conoscesse Garfagnana

Personaggio alto spessore umanitario

A malapena forse conosceva Toscana

Benefattore nostro di tipo sanitario


Ecco sua storia Tenente Colonnello 

Grado ricoperto in Esercito Russo

Stanislav Petrov piccolo grande granello

Procedura imperfetta protagonista discusso


Notte del ventisei settembre ottantatre

Bunker militare protetto Mosca vicinanze

Mostro di Firenze notizie storiche psichiatre

Scudo spaziale guerra fredda da noi risonanze


Non di politica parlare voglio

America o Russia netti schieramenti

Uomo stava cadendo in doloroso imbroglio

Intelligenza intuito evitarono cambiamenti


Bunker segreto con pc monitor militari

Oko sistema allarme massima attenzione

Qualche chiacchiera occhio a radar e fari

Malore ufficiale qualche apprensione


 A casa sostituito da Petrov colonnello

Cose non accadono mai per caso

Suona allarme visiona pannello

Tripudio di sirene lampi rossi invaso


Missile nucleare americano dal Montana

Indirizzato verso territorio sovietico

Caos generale a Stanislav suona campana

 Missile solo insinua dubbio amletico


Nessuna potenza oserebbe tanto

Sistema del tempo qualche lacuna

Malfunzionamento segnalato impianto

Falso allarme speriamo in fortuna


Sospiri di sollievo pacche su spalle

Minuti dopo di nuovo allarme

Sirene lacerano orecchi no altre falle

Secondo terzo quarto quinto inserisce tarme


Venti minuti dopo impatto imminente

Sarebbe cominciata vera guerra atomica

Respira a fatica riflette Stanislav previdente

Occhi puntati su lui in scena non comica


Procedura implica superiori avvertenza

A loro volta comunicano al vertice

Pigiando bottone missili in sequenza

Mondiale guerra nucleare in vortice


Impiegati del bunker aspettano inevitabile

Nessuno oserebbe discutere ordini

Stanislav Petrov soldato analista abile

Pensa e ripensa prima creare disordini


Allarmi non convincono colonnello tenente

Testa pensante non come pilota caccia

Errore Boing sudcoreano nel cielo attinente

Abbattuto dopo aver visto passeggeri in faccia


Maggiore pilota Osipovich non fece piega

Si rese conto non disse niente a nessuno

Dissemina morte di niente e alcuno gli frega

Eroe nazionale per militare qualcuno


Pochi minuti mancanti inizio rappresaglia

Troppo pochi missili per inizio guerra

Non attacco vero ma errore vaglia

Prende telefono falso allarme salvando terra


Passano ventitre minuti più lunghi di vita

Pensieri e paure s’accavallano in testa

Impiegati del buncher non muovono dita

Trascorso lunghissimo tempo scoppia festa


Falso allarme scoperto giorni successivi

Rara congiunzione Oko terra sole

 Figura inefficiente vertici rispettivi

Boccone amaro di traverso in gole


Neanche parlarne riconoscimento ufficiale

Arrivò invece richiamo al dovere

Non per aver disobbedito ordine formale

Non potevano condannare umano alfiere


Compilazione scorretta registri serata

Tenente colonnello Petrov negata carriera

Messo a riposo in pensione anticipata

Dieci anni silenzio storia in barriera


Giornalista inglese scopre l’arcano

Intervista Stanislav su intera vicenda

Esce notizia russi temono baccano

Di onorificenza mancata fare ammenda


Nobel per pace da nessuno proposto

Troppi interessi da mettere in piazza

Meglio tenere l’antefatto nascosto

Storia pubblica potenze imbarazza


Uno degli ultimi partigiani umanitari

Disobbedito ordini militare pensante

Salvato milioni vite di mondo affittuari

Non dato seguito bugiardo quadrante


Stanislav Petrov se né andato via

Morto nell’indifferenza generale

Non sarei qui  raccontar  far la spia

Non pensato corretto in modo normale.


Andrea Campoli

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