La redazione
Il giorno di Ognissanti, come ogni anno, sono andato al "Cimitero Vecchio" su di "Casa".
Dopo la visita al cimitero sono salito alla Chiesa Vecchia e al Museo dell'Identità e della Memoria.
Non è certamente la prima volta che vado lassù, ma questa volta mi ha preso più forte, la sensazione di abbandono da parte nostra, mi riferisco ai paesani, che abbiamo in questi anni lasciato avanzare verso il nostro vecchio paese.
Sono certo che tutti quelli che hanno visitato il museo e che oltre a tutto il materiale che si trova all'interno, hanno osservato le tante foto affisse che mostrano i volontari, che ogni domenica hanno lavorato lassù e con sudore e spirito di sacrificio uniti alla tenacia di un popolo fiero, discendente dai Liguri-Apuani, ha riportato a nuova vita quello che ormai sembrava perduto per sempre.
In queste immagini si vedono i loro sorrisi, la loro forza, la loro voglia di vivere e far rivivere il vecchio paese.
Oggi vedo che c'è un certo assopimento riguardo a questo progetto, non vedo più in mezzo a noi, questo spirito di squadra che ha fatto tutto questo.
Perciò mi chiedo perché non ci risvegliamo, muoviamoci, non rendiamo vano lo sforzo e il sudore versato da questi eroi, lo dobbiamo a chi non c'è più e chi adesso vede reso vano il loro sforzo, che ci ha regalato qualcosa di eccezionale.
Allora, tutti insieme, uniti come un tempo, tiriamo fuori le nostre idee e rimbocchiamoci le maniche, lassù c'è il nostro passato, il nostro presente ed il nostro futuro; lassù c'è Gorfigliano.
Ricordiamoci che non c'è futuro senza passato e se non ci muoviamo il nostro futuro si fermerà al presente.
Marcello Ferri
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